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La Vis Ariano chiude un’altra stagione positiva. I meriti della società e il talento di Del Vecchio

Il sogno Eccellenza sfuma soltanto nel finale, ma la sconfitta non è un fallimento. Un gruppo così non può fare altro che migliorarsi. I progetti societari sono lungimiranti.

Vis Ariano Del vecchio

Nonostante la squadra non ha centrato l’obiettivo, la Vis Ariano può ritenersi ugualmente soddisfatta per aver disputato un campionato degno di nota. Una vera e propria conferma per il lavoro di mister Del Vecchio e società che dopo il terzo posto dello scorso torneo, si sono ripetuti anche quest’anno. È vero, fa male cadere proprio a un passo dal traguardo e vedere allontanarsi i propri sogni, ma è anche vero che il gruppo ce l’ha messa davvero tutta, fino alla fine della stagione. Punto questo da cui ripartire il prossimo anno. Proprio così, la Vis Ariano è stata costruita su un valido progetto che già sta dando i suoi ottimi risultati in un tempo abbastanza ristretto e con moltissime difficoltà che la società è costretta a dribblare con costanza. Quest’anno l’obiettivo era ripetere il campionato di vertice della scorsa stagione. La squadra ha fatto addirittura meglio, piazzandosi al terzo posto e qualificandosi per i playoff. Nella prima semifinale Grasso e compagni hanno passeggiato sul Cervinara, nella seconda, quella contro il Montesarchio, si è andati vicini all’impresa, gustando il sapore della finalissima per 25 minuti. Come uno scherzo del destino è stato proprio il Montesarchio ad aprire e chiudere i giochi della Vis, avversario nella prima di campionato e nell’ultima di stagione, purtroppo con due risultati differenti, uno dei quali utile per lo scatto in Eccellenza dei caudini. Come detto anche prima, è da qui che bisogna ripartire e cercare di esplodere nella prossima stagione. Punto fermo, di sicuro mister Gerardo Del Vecchio, uno che di calcio se ne intende e che ha messo insieme un gruppo che in poco tempo si è formato ed è diventato squadra. Del Vecchio, insieme con chi dietro le quinte ha lavorato assiduamente, è uno di quelli che ha portato ad Ariano gente come Di Biase, La Pietra, Di Tuccio, Cardinale, Zobel, Menna, Santosuosso, elementi che valgono categorie superiori e che sono di sicuro una buona colonna vertebrale per la prossima annata agonistica. Del Vecchio, ancora, ha avuto il merito di credere nei giovanissimi, vero fiore all’occhiello dell’Ariano calcio. I vari De Padua, Bongo, Salierno, Verrilli, Costagliola, Memoli ed altri, sono diventati il simbolo di una squadra ottimista e i pilastri del progetto lungimirante della società. Un plauso, poi, va fatto anche ai giocatori stessi che dal primo giorno si sono messi a disposizione del tecnico ed hanno onorato la maglia in ogni partita. Un elogio anche a Diego Puorro, il timoniere della società, un Presidente giovane, intraprendente, appassionato, capace e ambizioso. Tra mille difficoltà, ha saputo gestire un impegno notevole con estrema sagacia e competenza portando la squadra ai vertici del calcio regionale. Insomma, non può una sconfitta cancellare quanto di buono fatto dalla società di Ariano. Anzi, bisogna ritornare sul campo con la convinzione di essere una grande squadra e magari supportati dal calore  di un pubblico che potrebbe dare una marcia in più verso grandi successi.

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