Una sana e lunga pausa per meditare sugli errori commessi. Per cercare di comprendere come sia possibile rimediare un passivo di 195 punti in sole due gare. La Scandone Sidigas Avellino ritorna al lavoro con questa consapevolezza. I limiti della squadra vanno evidenziati ed in qualche modo tamponati. Arginare l’emorragia difensiva è quanto di più necessario ci sia in questo momento. La squadra biancoverde ha dalla sua la scusante di avere impattato contro due formazioni dal coefficiente offensivo molto forte, elevato, Siena e Roma, ma non basta a giustificare tanti punti subiti in due agre. Medie decisamente superiori a quelle della massima serie. Nella nuova organizzazione di gioco Tucci ha puntato molto sulla retroguardia. Sia per la difesa, ma anche per la fase di impostazione ed attacco. Evidentemente i tanti compiti affidati a coloro che dovrebbero pensare però più a difendere che altro, ha creato questa condizione di vulnerabilità che ha causato il crollo della fase difensiva. La situazione è comunque destinata a migliorare, anche perché le ultime due partite sono state caratterizzate, come spesso successo in questa stagione, da una assoluta incompletezza della squadra quanto ad uomini impiegati sul parquet. L’innesto di Dean ed Hardy dovrebbe, alla ripresa, far migliorare anche questo aspetto. Giocare con gli uomini contati non è ovviamente mai una buona cosa per un allenatore. Farlo quando anche le condizioni fisiche degli altri giocatori non sono ideali è ancora più complicato. In altre parole sono tantissime le scusanti che si possono intravedere per giustificare la non brillantezza della compagine biancoverde nelle ultime due uscite in campionato. Ritrovare la Scandone vista all’opera contro Brindisi è l’obiettivo primario di Tucci, che ovviamente deve avere pazienza e chiederne anche ai propri sostenitori. Certamente a Reggio Emilia sarà difficile compiere l’impresa, m a la squadra che si affronterà in trasferta l’anti-vigilia di Natale appartiene a quella fascia di compagini abbordabili, che rientrano nelle possibilità di contesa per la squadra biancoverde. Inutile nascondere che quest’anno per Avellino le trasferte saranno tutte più difficili che mai. Il coefficiente di impatto della squadra non è di quelli da far paura. Ma certamente gare come quella prossima non possono essere affrontate né con rassegnazione, né con timore. A Reggio Emilia la squadra di Tucci deve dare il massimo e pretendere il massimo risultato. Anche perché il fondo della classifica è a soli due punti.
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