La Scandone Sidigas Avellino comincia da domani ufficialmente il nuovo corso societario. Perché se fino ad oggi abbiamo avuto di fronte la sola organizzazione societaria, con la distribuzione dei singoli ruoli tra i soci, da domani si comincerà a programmare il futuro. Probabilmente il primo incontro in seno al Consiglio di Amministrazione sarà solo interlocutorio, un primo approccio a quello che poi dovrà effettivamente essere l’intento gestionale comune, la pianificazione dell’attività e delle economie della società nel corso della prossima stagione. Si comincerà a parlare di tutti quegli aspetti che caratterizzeranno la nuova Scandone, tra obiettivi di mercato e di classifica per il prossimo anno. Ma su un argomento difficilmente si potrà temporeggiare ancora. E l’argomento, assai scottante, è quello del’allenatore. Frank Vitucci è stato tra i protagonisti delle due ultime stagioni. La prima ad Avellino nella quale è riuscito a condurre la squadra addirittura in zona play off, la seconda nella quel pur non avendo centrato la meta, ha piazzato ancora una volta la squadra tra le prime otto alla fine del girone di andata e ha condotto a termine una stagione che tra mille sacrifici ha comunque fatto incassare una pozione di classifica più che dignitosa. Corollario di questi risultati è la voglia da parte di pubblico e società di trattenere il tecnico, che però ha già avuto altre allettanti proposte che ovviamente ha valutato e che lo hanno indotto a prendere già più che mezza decisione. In altri termini, Vitucci avrebbe già dato la sua disponibilità al trasferimento a Varese, salva la proposta dell’Avellino di un contratto importante accompagnato da un progetto vincente. Perché Vitucci ha parlato chiaro: i sacrifici fatti nella passata stagione, quando ha avuto difficoltà anche a mettere insieme squadra e panchina, non dovranno più esserci per una realtà importante come Avellino. Ed allora nella prima riunione del Consiglio di Amministrazione si dovrà parlare proprio della possibilità di continuare il discorso con il vecchio tecnico, anche se la realtà vuole che le speranze di evitare una separazione siano davvero remote.
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