La formazione del presidente Cirillo ha rispettato il fattore campo nel match di andata della finale promozione contro Costa Masnaga. Il tesoretto di otto punti non è rassicurante, ma mette le irpine nelle condizioni di affrontare la gara di sabato con il giusto approccio, senza sicurezze ma anche senza frenesie, quelle che hanno condizionato soprattutto l’avvio della gara di andata, disputata al palasport del Tricolle: “Costa Masnaga si è rivelata un’ottima avversaria molto duttile nei suoi elementi e sicuramente più fresca di noi” ha commentato nell’immediato post gara coach Cozzolino. “Abbiamo mostrato un inspiegabile nervosismo. Quella frenesia che ci ha fatto fare un passo indietro e che eravamo stati bravi a gestire in questo finale di stagione. E’ stato un macigno che ci ha condizionato per tutta la gara. Del resto queste sono le insidie tipiche di un regolamento che ci ha assurdamente penalizzato. Superato lo scotto di gara 1 non possiamo fare altro che migliorare. Sotto questo profilo sono fiducioso per il ritorno di sabato sera”. E dunque in questi giorni di lavoro frenetico in casa Ariano si punta soprattutto a limare quelle situazioni che sembrano incidere sulla mente più che sul fisico. La condizione atletica delle leonesse non sembra avere subito cali importanti, nonostante la stagione sia stata sin qui massacrante. Cozzolino cerca invece di lavorare sodo sotto il profilo mentale, aspetto che sembra essere venuto meno nell’ultima gara. I tanti errori commessi sono stati la causa op l’effetto del nervosismo? Soprattutto a questa domanda bisognerà trovare una risposta. Perché ovviamente se gli sbagli sono stati la causa della tensione, allora bisognerà cercare di tenere i nervi saldi di fronte a situazioni di gioco normali. Differentemente, se cioè gli errori sono l’effetto del nervosismo, bisognerà cercare di comprendere qual è la ragione scatenante della tensione e lavorarci su. I giorni sono ormai pochissimi. Dopodomani l’appuntamento con la gara di ritorno, per cercare di scrivere il nome di Aeriano nella storia del basket.
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