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Vis, nel 2015 la speranza di tornare tra le squadre in vetta

vis ariano

Il pianto di Pirone immediatamente dopo il triplice fischio finale che aveva sancito la salvezza dell’Ariano resterà una immagine emblematica del 2014. l’allenatore che poi non ha lasciato dietro di sé un buon ricordo alla società, ma che sicuramente verrà ricordato come quello in grado di compiere una impresa con una squadra che al suo arrivo sembrava non avesse nelle corde la possibilità di raggiungere la salvezza. Un pianto liberatorio che aveva incarnato anche il sentimento della società, spesso contestata per scelte poco popolari, costretta a rivedere in corsa molte volte l’assetto dello spogliatoio, cercando di tagliare quei rapporti che rischiavano di far saltare il giocattolo. La salvezza nel campionato di Eccellenza rappresenta dunque la punta più alta dell’anno 2014 per la società arianese, che, si badi bene, aveva sempre detto di fare il possibile per conquistarsi la permanenza nella massima competizione regionale, ma senza fare follie. Poi il divorzio con il vecchio partner commerciale, che aveva scelto altri lidi, e le solite immense difficoltà gestionali di inizio campionato. Che iniziava senza Mario Grasso in campo, con il capitano che aveva annunciato l’addio al calcio giocato per motivi non tanto anagrafici, quanto di lavoro. Una scelta che tutti avevano apprezzato e applaudito,. Ma che si sarebbe rivelata poi funzionale al suo ritorno in panchina, nell’enorme girandola di allenatori che si è innescata dopo la scelta in estate di mister Montanile. La scelta si era rivelata fallimentare posto che l’allenatore di Montella aveva dovuto abbandonare la squadra dopo il ritiro precampionato, costringendo Grasso ad assumerne la guida prima del’arrivo di Puzio. Anche per quest’ultimo la situazione non è stata semplice. Girandola di uomini in mezzo al campo, infortuni, qualifiche a raffica, con il risultato di lasciare a sua volta il timone in mano a Del Vecchio, che del 2014 ricorderà solo il ko contro il Gragnano, con la prospettiva per l’anno prossimo di non potere fare peggio di quanto fatto sinora dalla squadra arianese. Ed allora i tifosi e la squadra, con la società, sognano un nuovo mezzo miracolo. Il 2015 sarebbe perfetto con un’altra salvezza, sognando sempre idi ritornare un giorno protagonisti tra le squadre di vertice.

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