Nonostante la crisi, il cenone di Capodanno regge ancora ed è irrinunciabile  sebbene ci sia stato un calo del 3% delle prenotazioni nei vari ristoranti. Cresce del 14% l’acquisto di lenticchie e zampone. Il dato è stato fornito dalla Coldiretti che rassicura sulla qualità e sulla non variazione dei prezzi per il menù dell’ultimo dell’anno. Infatti a secondo della Regione i prezzi oscillano ancora tra i duecento e i trecento euro. Ma ci sono anche, secondo il sondaggio, cenoni più sobri: non si va oltre i 38euro a testa. Circa l’80% degli italiani  lo festeggerà in famiglia; l’8% viaggiando. Mete preferite, la montagna e i paesi caldi. In totale per festeggiare la mezzanotte verranno spesi  poco più di due miliardi di euro, quasi 300 milioni in meno rispetto al 2011. Anche la scelta delle bollicine è notevolmente cambiata: allo champagne francese si preferisce lo spumante italiano che regge bene il confronto. Bene l’Asti che molti, per il retrogusto, preferiscono al vecchio Don Perignon. I vini italiani occuperanno la tavola del cenone sia nei ristoranti che in famiglia; il Fiano e il Mastroberardino andranno a fare da padroni anche sulle tavole del Nord. Non cambiano invece i gusti e le scelte dei giovani che  preferiscono ballare fino alle prime luci dell’alba per poi fare colazione con cornetti caldi e caffè. Reggono anche le spese per i botti di Capodanno.