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Profughi, lo sdegno della Cisl: "Gestione superficiale. Ospiti sgomberati"

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La Cgil di Avellino esprime sconcerto ed indignazione per come è stato gestito l’allontanamento dei profughi nord africani ospitati nelle strutture alberghiere irpine. “L’unico obiettivo delle forze dell’ordine e dei funzionari di polizia era quello di liberare le strutture alberghiere – osserva Giovanni Villani che ha seguito le problematiche dei profughi nel corso della lunga permanenza in Irpinia – senza alcuna preoccupazione per il destino degli oltre 80 ospiti che sono stati letteralmente sgomberati, e indirizzati sulla strada per Napoli, dove non c’è alcuna struttura deputata ad accoglierli. Terminato il periodo di ospitalità, lautamente pagato agli albergatori e nonostante nel corso dei mesi, la Cgil in primis, ha evidenziato la necessità di individuare una soluzione meno sbrigativa del semplice sgombero, terminato il compito della Protezione Civile le istituzioni sono state colte di sorpresa. Superficialità e miopia hanno caratterizzato la gestione – continua Villani – e siamo preoccupati per il destino, non solo degli ospiti irpini, ma di tutti i profughi ospitati in Campania, che sicuramente sono facile preda di spiacevoli risvolti sin dalle prossime ore, considerando che tra questi vi sono ragazze e donne con bambini che di fatto da questa sera si troveranno senza un alloggio”. La Cgil punta l’indice anche contro il trattamento economico riservato ai profughi: “Consegnare 500 euro e i buoni pasto da spendere nei negozi convenzionati del napoletano – aggiunge Villani – è una soluzione sbrigativa, considerando che non basteranno a garantire vitto e alloggio se non per pochi giorni. I Comuni, che invece avrebbero potuto provvedere ad una sistemazione più adeguata così come ad una migliore integrazione dei profughi, evitando concentramenti in una sola area, non sono mai stati coinvolti. La Cgil denuncia l’inadeguatezza delle istituzioni nella gestione che di fatto apre una nuova emergenza ed ha solo congelato quella che l’Irpinia così come l’area partenopea, ha vissuto allorquando i profughi sono giunti nei nostri territori. Auspichiamo che al più presto si faccia un passo indietro e si riesca ad individuare una soluzione migliore per rendere più agevole il destino di centinaia di persone”.

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