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Profughi, sgombero eseguito/VIDEO. Petrilli: ''Speriamo di tornare presto''. Appello al Vescovo

LO SGOMBERO
In serata Ciriaco Petrilli, titolare dell'ente gestore, ha provveduto a trovare soluzioni temporanee, mentre continuano i lavori di adeguamento sperando che entro lunedì la situazione si ristabilizzi. L’ipotesi di far trascorrere loro la notte in albergo è stata scartata: “Tutto pieni per il weekend – dice Petrilli – e così abbiamo diviso il gruppo e li stiamo accompagnando presso altri centri”. Intanto un appello viene rivolto al Vescovo Sergio Melillo. Guarda il video

L'ORDINANZA
Il sindaco Domenico Gambacorta ha firmato questo pomeriggio l’ordinanza di sgombero ad horas dell’immobile sito in via Cardito-Torana al 2° piano della struttura “Le Cupole'', che da ieri sera ospita ventitré immigrati
Il provvedimento del primo cittadino è stato adottato dopo che sono state rilevate alcune violazioni, in seguito all’ispezione di questa mattina presso la struttura da parte del dirigente dell’Area Tecnica Fernando Capone, congiuntamente all’assistente di Polizia Municipale, Eduardo Fioretto. 
I ventitrè ospiti sono alloggiati presso la struttura, mentre sono in corso di svolgimento lavori (appena iniziati) per opere murarie ed impiantistica. Tale circostanza è chiaramente in violazione alle vigenti norme in materia igienico-sanitaria e di tutela della salute delle persone ospitate. Sono assolutamente carenti le condizioni di pulizia e di sanificazione degli ambienti. Non vi è, allo stato, parere igienico-sanitario da parte degli organi competenti (ASL) anche in relazione alla specificità della struttura con finalità ricettiva. 
Peraltro, solo in data odierna, il proprietario dell’immobile ha presentato al Comune richiesta di SCIA per le modifiche interne e il cambio di destinazione d’uso da uffici a centro di accoglienza profughi ad uso transitorio. 
Tutte queste motivazioni hanno determinato l’ordinanza di sgombero ad horas da parte del sindaco Gambacorta nei confronti dell’ente gestore.
Da segnalare, altresì, che la stessa Prefettura di Avellino non ha mai comunicato ufficialmente l’arrivo dei ventitrè immigrati. 

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