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Tribunali, Napolitano dà l'ultimatum. Ma Mainiero non ci sta: "Inspiegabile ingerenza"

“Inspiegabile ingerenza da parte del Presidente Napolitano”: il Sindaco di Ariano, Antonio Mainiero non condivide il monito del Presidente della Repubblica per il quale sarebbe scandaloso rimettere in discussione la soppressione dei Tribunali minori. Una dura protesta arriva anche dal primo cittadino di Sala Consilina.

Giorgio Napolitano (Giorgio Napolitano)

I tagli dei Tribunali non possono essere rimessi in discussione. Sarebbe uno scandalo ridiscutere il testo dell’ex Ministro, Paola Severino. Arriva senza mezzi termini, il monito del Presidente Napolitano durante l’incontro al Quirinale con i magistrati di nuova nomina. Da Ariano giunge subito la replica del sindaco Mainiero per il quale Napolitano non sta facendo altro che interferire in una questione che le commissioni di giustizia stanno esaminando con ponderatezza. L’iniziativa di Napolitano sta dunque già suscitando la dura reazione degli enti locali che continuano a sperare nella proroga come possibile strategia per ottenere la modifica di alcuni requisiti e per salvare ancora qualche ufficio giudiziario condannato in prima stesura della riforma. La riduzione e l’accorpamento di 31 tribunali italiani e delle relative 31 procure, la soppressione di 220 sezioni distaccate e di 667 uffici di giudici di pace, dovrebbe diventare operativa il prossimo 13 settembre. Una proroga secondo il Governo e il Quirinale, sarebbe estremamente dannosa: «i ritardi si accumuleranno e le inefficienze cresceranno ancora di più». «Ciechi particolarismi» del mondo della politica vogliono rimettere in discussione una delle poche riforme già acquisite in Italia: così ha tuonato Napolitano. Gli interessi locali sono dunque sono un ostacolo. E se il Consiglio superiore della Magistratura e l’Associazione Nazionale Magistrati condividono l’ultimatum del Presidente della Repubblica, i “tribunalini” non ci stanno. Cominciano così ad arrivare le prime bordate. Per il Tribunale di Ariano, le parole di Napolitano sono un duro colpo. Il sindaco Mainiero, pur nel rispetto dei ruoli e delle funzioni istituzionali, giudica come spiacevole l’uscita del Presidente entrato a gamba tesa in una questione che le commissioni giustizia di camera e senato stanno affrontando con senso di responsabilità e di equilibrio. “Napolitano fa riferimento a principi che non stanno né in cielo, né in terra. A me sembra che ridurre tutto il dibattito in corso in questi mesi e la richiesta di proroga dell’applicazione della riforma a piccoli interessi politici rappresenta una inspiegabile ingerenza da parte del presidente”, conclude Mainiero. Le battaglie affrontate fino ad ora e la contestazione di un decreto penalizzante non possono essere considerate solo come egoistica volontà di difendere interessi particolari a danno di quelli generali. Durissima la protesta che arriva da Gaetano Ferrari, sindaco di Sala Consilina che ha restituito al Quirinale la foto del Presidente esposta nella stanza di rappresentanza del Comune. “Dovendo scegliere, tra la difesa di un giusto particolarismo ed una riforma sbagliata, io sto con la mia gente”: così ha scritto il primo cittadino nella lettera indirizzata a Napolitano. Il tribunale del Comune da lui guidato è stato soppresso e accorpato a quello di Lagonegro, in Basilicata. L’ultimatum del Presidente pare ancor più inaccettabile dal momento che la Corte Costituzionale è chiamata, a giorni, ad esprimersi sulla incostituzionalità della riforma.

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