Sta per essere allestito il secondo cantiere della Terna per il progetto dell’accumulatore energetico di 12 MW in Valle Ufita. Qui dovrà sorgere la stazione di trasferenza che nella sostanza “comanderà” le batterie e gestirà l’energia eolica che confluirà in esse. Intanto i cittadini hanno formato un’associazione dal nome emblematico “Madre Terra”. Dall’associazione guidata da Giuseppe Guerriero, con la vicepresidenza affidata a Rossella Iacobucci, chiariscono di non essere assolutamente contrari all’innovazione e al progresso quando questo significa miglioramento della vita e non pericolo o temuto danno alla salute del cittadino. Eppure i dubbi e le perplessità emergono: “Come evidenzia la stessa Terna – dicono dalla neo associazione – non si esclude totalmente la possibilità di un incendio endogeno nell’impianto che si sta installando. Pertanto, siamo preoccupati perché in letteratura si registrano già altri casi di incendio in impianti molto più piccoli e perché un eventuale incendio potrebbe causare la morte. Dal canto nostro – concludono – non ci fermeremo e che daremo battaglia a tutti e a tutto ciò che possa nuocere all’uomo e alla sua Madre Terra”. Si attendono adesso prossime iniziative e l’esito del ricorso presentato dall’amministrazione comunale.