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Cronaca

Ariano, rapina con ostaggi: due arresti. Iodice ''Arancia Meccanica''. Cuccovillo: ''Preziosa collaborazione degli arianesi''/VIDEO

Svolta nelle indagini sulla rapina con sequestro consumata in una villa di Ariano Irpino il 24 maggio scorso. Arrestati due dei tre presunti rapinatori, entrambi del napoletano. Dalla conferenza stampa tenuta dalla Polizia sono emersi particolari agghiaccianti su come si è svolta la rapina. Le forze dell'ordine ringraziano gli arianesi per la preziosa collaborazione che ha consentito di acciuffare soggetti definiti come molto pericolosi.

Due dei presunti autori della rapina in stile ''Arancia Meccanica'' messa in scena il 24 maggio scorso ad Ariano Irpino, hanno un nome e un volto. La Polizia ha infatti preso Angelo Annuziata, 42 anni, noto pregiudicato di Ottaviano, e Claudio Quattroventi, 45 anni, giostraio pluripregiudicato di Poggiomarino. Insieme ad un altro malvivente, che le forze dell’ordine contano di individuare presto, entrarono nella villa di un noto imprenditore, residente in contrada San Tommaso, sequestrando e maltrattando madre e figli, prelevando oro, armi e orologi per un bottino che va dai 200 mila ai trecento mila euro. I tre rimasero in casa per circa quattro ore terrorizzando la signora e i due minori. Grazie al lavoro delle polizie di Ariano e di Avellino, alla sinergia con il commissariato di San Giuseppe Vesuviano e al supporto della Procura della Repubblica del Tricolle, in dieci giorni la banda è stata quasi del tutto sgominata.  Complessa la dinamica che ha portato all’individuazione dei malfattori. Le indagini si sono da subito indirizzate verso il napoletano, sia per l’accento dei rapinatori, sia per il fiuto investigativo. Pare, inoltre, che i tre avessero un basista ad Ariano, su questo fronte indagini sono in corso.

Certa, invece, la collaborazione di due soggetti, uno di Avellino, un altro della provincia, gestori di un’attività di ‘’compro oro’’, dediti al riciclaggio. Uno dei due è stato beccato mentre stava recandosi a fondere l’oro della refurtiva. Per i gestori dell’attività è scattata una denuncia. Dal racconto fatto in conferenza stampa emergono particolari agghiaccianti. I ladri per aprire le due casseforti sono  usciti per comprare un flex. Nelle ore che sono rimasti in caso hanno consumato cibo e bevande facendo il proprio comodo e minacciando la famiglia. Si presume che il colpo sia stato preparato accuratamente, conoscendo gli spostamenti della famiglia. E’ probabile che al noto imprenditore del Tricolle, i malvimenti siano arrivati proprio in virtu’ della sua attività lavorativa. Sapevano che in quella casa c’era un bottino consistente da rubare. Al momento ancora non è stata recuperata tutta la parte che riguarda le armi, regolarmente possedute, e i costosi orologi. Soddisfazione da parte degli inquirenti.

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