Dopo il blitz di ieri mattina, emergono nuovi dettagli sull’inchiesta che vede coinvolti quattro dipendenti del comune di Atripalda che avrebbero gonfiato per cinque anni le proprie buste paga truffando il municipio e incassando, con un escamotage, fino, pare, al doppio dello stipendio. La polizia sta passato al setaccio il materiale sequestrato presso gli uffici del settore ragioneria, personale e notifiche, così come i file contenuti nei computer dei funzionari, sia a lavoro che presso le abitazioni private. Al vaglio ci sarebbero anche una serie di intercettazioni ambientali raccolte attraverso delle cimici piazzate negli uffici L’indagine è scattata in seguito ad una denuncia presentata dallo stesso sindaco Paolo Spagnuolo. Il capo d’imputazione è di truffa aggravata in concorso e continuata nel tempo a danno di un ente pubblico. Ancora da stabilire quanto i quattro dipendenti avrebbero racimolato per tutti gli anni un cui la truffa è andata avanti. Secondo quanto trapela dalle indagini, affidate alla squadra mobile diretta da Marcello Castello, i dipendenti modificavano le buste paga assicurandosi ogni mese cospicui vantaggi economici. Le persone oggetto dell’inchiesta hanno offerto piena collaborazione, sia spontaneamente che attraverso il proprio legale. Il 19 febbraio prossimo si terranno i primi interrogatori.
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