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Cronaca

Inps nella bufera, coinvolta anche la sede di Avellino

Si abbatte anche sull’Inps di Avellino la bufera giudiziaria che coinvolge funzionari accusati di aver alterato i verbali per elargire premi di produttività a capi e ispettori. Lo scandalo parte dalla sede romana ma investa a pieno anche le sedi campane tra cui Avellino. Diversi i funzionari irpini raggiunti da avviso di garanzia.

Interessano anche la sede dell’Inps di Avellino le indagini della Procura di Roma sui soldi incassati per false produttività. Secondo l’accusa la task force dell’Inps, messa in piedi per scovare furbetti e lavoratori non in regola, avrebbe alterato i dati riportati sui verbali per elargire premi di produttività a capi e ispettori. Il tutto con la complicità dei vertici dell’Inps. La cifra è da capogiro: 703 mila euro circa maturati in quattro anni di attività portata avanti in diverse province tra cui Avellino. La Procura di Roma ha avviato le indagini partendo da una precedente inchiesta della Procura di Nocera Inferiore che aveva acceso i riflettori su dirigenti nazionali e funzionari delle sedi Inps della Campania. Decine di faldoni, intercettazioni telefoniche e ambientali, testimonianze sono al vaglio dei magistrati romani. Quei 703 milioni di euro sono stati erogati a dirigenti di prima e seconda fascia e agli ispettori di vigilanza come incentivi di produttività tra il 2011 e il 2014. Ma secondo gli inquirenti il 29% dei verbali di disconoscimento delle attività produttive di quegli anni sarebbero falsi. Per quanto riguarda la dirigenza Inps di Avellino, sono finiti nel mirino delle indagini alcuni funzionari in servizio tra il 2013 ed il 2015. Diversi i funzionari di questo periodo che sono stati raggiunti da avvisi di garanzia. Una vicenda comunque che era ben nota nella sede centrale di Roma, tanto che lo scorso anno gli inquirenti hanno catturato una telefonata nella quale due alti ufficiali della Guardia di finanza, incaricati dall’Inps per controllare proprio quei verbali di disconoscimento delle imprese, hanno scoperto che i conti non quadravano e le cifre che venivano fuori erano esorbitanti. Fatto che accelerò le indagini.  Oltre ai funzionari dell’Inps di Avellino per il periodo citato, le indagini ricadono su diversi dirigenti campani. 






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