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Cronaca

Isochimica, 29 indagati: tutti i nomi. Nel mirino anche Foti e Galasso

tribunale avellino

29 persone coinvolte, più di 200 parti offese: sono questi i numeri della maxi-inchiesta sull’ex Isochimica di Avellino, la fabbrica dove negli anni ottanta si lavorava a contattato con l'amianto e dove tanti operai si sono prima ammalati e poi morti. Il procuratore della Repubblica Rosario Cantelmo ha fatto notificare gli avvisi di chiusura delle indagini. L’ufficiale giudiziario ha bussato alle porte della case di parecchi nomi di spicco della politica cittadina. I reati contestati, a vario titolo, sono disastro ambientale continuato, omicidio colposo, lesioni ed altre fattispecie legate all'inquinamento da amianto provocato agli operai e agli abitanti di Borgo Ferrovia L’elenco degli indagati, come detto, è lungo. Tra di loro, a sorpresa, il sindaco Paolo Foti per la mancata messa in sicurezza del sito dal 17 giugno ad oggi, data in cui fu nominato custode giudiziario. C’è, poi, praticamente tutta la giunta del 2005, a partire dal sindaco Pino Galasso passando per gli assessori di allora Sergio Barile, Ivo Capone, Giancarlo Giordano, Tony Iermano, Donato Pennetta, Raffaele Pericolo, Antonello Rotondi e Antonio Spina. 
Secondo l’accusa la giunta, con la delibera del 23 maggio 2005, avrebbe di fatto esautorato l'ente pubblico dall'obbligo di bonifica del sito, affidando le operazioni alla curatela fallimentare senza ricevere le dovute assicurazioni su tempi e la modalità di intervento. Tra gli indagati anche il funzionario del procedimento Giuseppe Blasi. Sempre da Palazzo di Città figurano i due dirigenti Franco Tizzani, oggi in pensione e Luigi Angelo Cicalese. Gli avvisi di conclusione d’indagine riguardano anche i responsabili delle società che avrebbero dovuto effettuare le operazioni di bonifica: Biagio De Lisa, amministratore delegato della Eurokomet srl e Giovanni D'Ambrosio, amministratore unico della Geisa, Giovanni Rosti amministratore delegato di Team Ambiente, Francesco Barbieri amministratore unico della Pescatore srl, Francesco Di Filippo, amministratore unico della Hge Ambiente srl. A Registro anche la proprietà dell’Isochimica Spa, dal patron Elio Graziano, fino a Vincenzo Izzo e Pasquale De Luca, entrambi capi del personale. Avviso di garanzia anche per l'ex curatore fallimentare Leonida Gabrieli. Per l'Asl finiscono invece sotto inchiesta Luigi Borea e Michele De Piano. Si aggiungono alla lista Aldo Serio, Giovanni Notarangelo, Mauro Finucchi e Silvano Caroti, funzionari che avrebbero dovuto vigilare sulle condizioni igienico sanitarie in fabbrica. 
Ovviamente non è detto che tutti gli indagati andranno a processo. Bisognerà vedere quante saranno le richieste di rinvio a giudizio e quante di queste verrano autorizzate dal giudice. In ogni caso siamo di fronte ad una inchiesta che potrebbe causare un vero e proprio terremoto nella classe politica del capoluogo degli ultimi decenni.

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