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Cronaca

Ivano, follia omicida. Il parroco: ''Andava capito e curato''. Frigento sotto shock

Avrebbe confessato subito le proprie responsabilità. Ivano Famiglietti è in stato di fermo. L’orrore della sua follia omicida lascia tutti attoniti, eppure i commenti di chi ben conosceva la famiglia Famiglietti vanno in unica direzione: qualcosa prima o poi sarebbe successo. Da tempo mostrava strani atteggiamenti.Ultimamente non usciva spesso da casa, però conoscenti ieri nel pomeriggio lo avrebbe incrociato nella farmacia di Sturno. Era solito passeggiare di notte nella contrada e sarebbe stato lui a scrivere delle frasi equivoche agli incroci di via Amendola. Un episodio sconcertante si era già verificato il primo settembre 2013 quando Ivano si rese protagonista di un gesto sacrilego nella chiesa Madre di Sturno. Entrò nella basilica, sfondò un vetro e decapitò la testa del demonio ai piedi della statua di San Michele, portando via anche una collana d’oro. La testa del demonio venne rinvenuta in un terreno agricolo alla località Pesco di Frigento, nei pressi del massiccio, in cui sono situate le mura medievali. A terra un segno di croce tracciato con lo spray. Lo stesso giovane fece un altro gesto compiuto ai danni di una statua sempre di San Michele Arcangelo, scoperto a Frigento da un privato. Anche in questo caso venne preso di mira il demone ai piedi del Santo. Per il primo caso fu denunciato e successivamente si resero necessarie delle cure mediche presso il Servizio Territoriale dell’Asl. Oggi, alla luce della doppia tragedia, perfino il suo profilo facebook appare pieno di segnali. Immagini inquietanti sono state postate nel tempo dal ragazzo. Pare che fosse l’unico ad essere rimasto in casa con i genitori. “Una famiglia riservata, ed anche lo stesso Ivano era introverso e solitario” – ci raccontano in paese -. Per il parroco di Frigento Don Pietro Bonomo “il problema è stato sottovalutato da tutti. Il disagio di Ivano doveva essere capito e curato”. Don Pietro fa appello alla senso della famiglia e dell’educazione, a quanto sia importante chiedere aiuto ed affidarsi a figure competenti. In questa immane tragedia, ci si interroga se si poteva far qualcosa in più, magari lanciando un grido d’allarme prima che la vita due genitori, con ancora tanti anni da vivere per se stessi e per veder crescere i propri nipoti, fosse spezzata da un raptus di follia.

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