Non ce l'ha fatta Gianmarco Gimmelli, il giovane presunto responsabile della tragedia di Fosso Santa Lucia ad Avellino, si è spento questa mattina alle 7.30 dopo tredici giorni di agonia. Le sue condizioni erano apparse da subito gravissime. Già quando fu trasportato all'ospedale Moscati era in fin di vita.Gianmarco è la seconda vittima di una tragedia ancora tutta da decifrare. L'uomo, nel suo appartamento nel cuore del centro storico del capoluogo, in seguito ad una lite avrebbe prima accoltellato a morte Claudio Zaccaria, 25 anni, e poi ferito alla gola la compagna di Claudio, Ylenia Fabrizio, 18enne originaria di Atripalda. La ragazza riuscì a salvarsi grazie ad una precipitosa fuga e all'aiuto dei residenti. Gianmarco invece, decise invece di farla finita: inizialmente facendo saltare in aria la palazzina con il gas, poi tagliandosi le vene, infine lanciandosi dalla finestra dell'appartamento sotto lo sguardo attonito di passanti, soccorritori e Vigili del Fuoco. Da quel giorno, dal 15 novembre, s'indaga per ricostruire cosa sia realmente accaduto in quell'appartamento, alla ricerca di un movente che spieghi la follia omicida Con la morte di Gimmelli resta solo Ylenia, l'unica, con la sua testimonianza, a poter fare luce sull'accaduto. Già da qualche giorno la ragazza ha lasciato l'ospedale moscati, contro il parere del medici, dove era stata ricoverata e operata per la ferita alla gola. La ragazza ora è pronta a parlare con i magistrati per raccontare la sua versione. In un primo interrogatorio ha detto che lei non era in casa nel momento in cui si è consumato il delitto, che si era allontanata per comprare le sigarette. Al ritorno nell'appartamento si è trovata di fronte una scena da film horror, poi  a sua volta è stata aggredita. L'ipotesi è che tra i due uomini sia successa una lite per motivi di droga o soldi, in casa sarebbero state trovate tracce di sostanze stupefacenti e attrezzi per consumare droga. Fondamentali saranno gli esiti degli esami sul Dna e quelli Tossicologici.