Clima agitato alla Camera dei Deputati per l’approvazione del testo base della riforma della legge elettorale. Ma a tenere banco ora è la discussione sui collegi su cui in commissione si sono registrate non poche tensioni tra le varie forze politiche. Ma alla fine è passata la proposta di Forza Italia di allegare le tabelle con le circoscrizioni al testo base per cui hanno votato anche Pd, Nuovo centrodestra e Popolari per l'Italia che inizialmente avevano invece manifestato la loro contrarietà. Assenti per il voto Sel. Contrari M5S e Lega. Prima che Italicum fosse approvato i democratici hanno chiesto che i collegi però fossero disegnati dal Viminale. Alla fine passa la bozza dei collegi che potrà essere rivista con la presentazione degli emendamenti in aula. Secondo la tabella b i collegi plurinominali della Camera, definiti medianti accorpamenti dei collegi uninominali, prevede per la provincia di Avellino due collegi: il numero 101 che dove sono state messe insieme Avellino, Atripalda, e San Giuseppe Vesuviano; poi il 104 dove Ariano Irpino sta con Mirabella Eclano e Benevento. In attesa dell’approvazione della legge costituzionale che dovrà trasformare il Senato in Camera delle autonomie i cui membri non saranno eletti perché ne faranno parte sindaci e presidenti di Regione senza indennità le procedure studiate per l’elezione della Camera saranno valide anche per Il Senato, in attesa della sua trasformazione. Per i collegi plurinominali della provincia di Avellino Ariano Irpino che fa parte del numero 60, pur andando sempre con Benevento, è associato poi con Capua, Caserta, Maddaloni, Sant’Agata dei Goti, Santa Maria Capua Vetere, e Sessa Aurunca. Invece Avellino oltre ad Atripalda va con Mirabella Eclano questa volta, Battipaglia, Eboli, Sala Consilina, Salerno per il versante di Mercato San Severino, e Vallo della Lucania. C’è chi parla di studio a tavolino di alcune forze politiche, in ogni modo il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha sottolineato la «necessità di pervenire al più presto all'approvazione di riforme istituzionali che rendano il nostro ordinamento più idoneo a fronteggiare, nel contesto europeo, le nuove esigenze poste alla crisi e dalla sfide della competizione globale».
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