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Politica

Iacp, fila di irpini tra gli aspiranti commissari: ecco chi sono

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La corsa alla poltrona non va in vacanza: schiere di politici sono pronti ai blocchi di partenza. Il traguardo è la presidenza dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Avellino, comunemente noto come Iacp. L’attuale numero uno, Francesco Paolo Iannuzzi, nominato  a tempo, è in scadenza. Il presidente della Regione Caldoro, su proposta dell’assessore all'urbanistica, pescherà dalla cosiddetta short list, l’elenco degli aspiranti che hanno fatto richiesta e che hanno i requisiti.  In 162 attendono con ansia di sapere se toccherà a loro. Tra questi ci sono una trentina di irpini. Scorrendo la short list fanno capolino volti noti e meno noti della politica locale, personaggi di primo piano, ma anche grigi funzionari di partito. Ci sperano Santino Barile, in passato alla guida dell’Ente Provinciale per il turismo, Mario Bruno, dirigente dell’Unione di Centro, l’ex consigliere regionale del Pdl Roberto Castelluccio, oggi vicino al nuovo centrodestra, Nicola Giordano, ex assessore al comune di Avellino, coordinatore del Gal e tesserato Udc.  Tenta il colpaccio anche Donato Madaro, manager che guidò l’Alto Calore per conto dei demitiani ai tempi della guerra negli enti con il Pd. Nutrita la pattuglia di sindaci, ex sindaci, e amministratori. Non basta la direzione dell’Air a Costantino Preziosi, il consigliere comunale del Capoluogo è infatti tra i candidati. C’è poi il sindaco di Fontanarosa, Flavio Petroccione, capace di tenere insieme la sindacatura, la direzione dei musei irpini, incarichi in Forza Italia e nell’Anci. Provano a salire di un gradino gli attuali subcommissari, Pasquale Nunziata, sindaco di Forino, e Carmine Ruggiero. La lista si chiude con Francesco Tedesco, presidente dell’ordine dei commercialisti di Avellino, e Claudio Vitillo, vice sindaco di Rotondi. Insomma, la  vicenda conferma che in politica un incarico non basta. Probabilmente Caldoro pescherà tra qualche aspirante presidente a lui vicino, le elezioni sono alle porte ed è meglio serrare le fila. Non è neanche detto che alle Case Popolari di Avellino vada un irpino. La legge infatti prevede che possa essere nominato anche un presidente residente in un’altra provincia. In ogni caso ancora pochi giorni e si conoscerà il nome di colui che guiderà un ente cui la stessa Regione ha votato lo scioglimento. Paradossi della politica.

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