Venerdì sarà il giorno della verità. Scade infatti l’11 ottobre il termine per la presentazione delle candidature alla segreteria provinciale del Partito Democratico. La tensione sale così come si moltiplicano le incognite su aspiranti leader e regolamenti, come sempre confusi. Le squadre in campo sono tante, alcune potrebbero fondersi all’ultimo momento e dare vita a maggioranze anomale. L’area più accreditata per la vittoria finale resta quella franceschiniana guidata dal senatore Enzo De Luca. Per la verità ex franceschinani, visto che oggi la corrente appoggia il sindaco di Firenze Matteo Renzi. Un sostegno che rischia di collocare nell’ombra chi del sindaco toscano è stato supporter della prima ora come l’onorevole Luigi Famiglietti. Bisognerà vedere, comunque, se i renziani puri avranno un loro candidato. La sintesi, difficile, potrebbe essere rappresentata dall’attuale presidente De Blasio, pronto al salto di qualità. Luci ci spera. Pare invece impraticabile sia una riconferma di Caterina Lengua, già con lo sguardo rivolto alle prossime regionali, sia una discesa in campo di De Luca, che ambisce a prendere il posto di Enzo Amendola alla guida del partito in Campania. La vera novità di questo congresso è che il granitico fronte della sinistra interna non esiste più. C’è l’area di Lucio Fierro che potrebbe testimoniare la sua presenza con il fido Francesco Todisco. Partita a parte giocherà invece la consigliera regionale Rosetta D’Amelio, pronta a far pesare le sue tessere, questa volta aggregandosi alla maggioranza più che gonfiando le fila dell’opposizione. Stessa prospettiva s’intravede dietro la nascita del circolo ‘’Riformando’’ messo in piedi da Gerardo Adiglietti. Una delle incognite che potrebbero pesare di più è rappresentata da Gianluca Festa, pronto ad entrare nel Pd con la corrente riformisti ecologisti e ad esprimere, se non c’è una intesa soddisfacente, un proprio candidato. A complicare il quadro ci sono le possibili discese in campo di Elvira Matarazzo, lettiana doc e vicina al sindaco Paolo Foti, e quella di Carmine  de Angelis, ex consigliere provinciale, promoter dell’area Civati. Dunque, regna il caos in casa democratica. C’è chi scommette che alla fine le pressioni su De luca, l’uomo dell’unità, saranno talmente forti che non potrà sottrarsi.