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Sicurezza sul lavoro, De Luca: "Fermiamo al più presto l'escalation di morti"

Enzo De luca

«Sulla necessità di potenziare l'azione di prevenzione, informazione e formazione per la tutela della salute e la diffusione della sicurezza sui luoghi di lavoro siamo tutti d'accordo. Il problema resta l'attuazione del decreto n. 81 del 2008, il “Testo unico sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro”. L'impegno del ministro Fornero ha fatto sì che fossero compiuti alcuni passi avanti, ma i decreti attuativi non sono stati ancora tutti emanati». Così il senatore del Partito Democratico Enzo De Luca nel suo intervento, tirando le conclusioni della sessione mattutina del convegno  “Giornata nazionale di studio sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro”, oggi presso la sala Zuccari di palazzo Giustiniani a Roma.  Capogruppo del Partito Democratico nella Commissione di inchiesta su infortuni sul lavoro e morti bianche del Senato, De Luca ha preso la parola, alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e del vicepresidente del Senato, Emma Bonino - con i quali poco prima si era soffermato sul ddl relativo ai ribassi d'asta presentato su sua iniziativa -  dopo gli interventi del Presidente del Senato, Renato Schifani, del presidente della Commissione di inchiesta infortuni sul lavoro e morti bianche, Oreste Tofani, del commissario straordinario dell'Inail, Massimo De Felice, del presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, degli ex Ministri del Lavoro e delle Politiche sociali, Cesare Damiano e Maurizio Sacconi e del presidente dell'Anmil (Associazione nazionale Mutilati e invalidi del lavoro), Franco Bettoni, del Ministro della Salute, Renato Balduzzi, del Sostituto procuratore della Repubblica di Torino, Raffaele Guariniello, di esperti del settore e dei vertici di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Rilanciando la proposta di potenziare la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro anche mediante l'inserimento della materia nei programmi di insegnamento delle scuole di ogni ordine e grado, il sen. irpino si è soffermato sul tema “malattie professionali”, sottolineando l'importanza di intervenire, nell'ambito della riforma del mercato del lavoro, per dare risposte concrete alle istanze dei lavoratori su questo piano. Quindi De Luca ha ribadito la convinzione di costituire «una Agenzia di coordinamento nazionale, che, non intaccando l'autonomia delle Regioni sulle questioni relative alla tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, potenzi, in sinergia con il Ministero del Lavoro e quello della Salute, prevenzione, controlli e repressione, ottimizzando la collaborazione tra tutti i soggetti interessati, a partire da Inps e Inail. In modo che si possa intervenire in maniera ancora più determinata anche sul fronte della lotta alle mafie, sempre più infiltrate nel settore edile, a partire dagli appalti, che si aggiudicano col massimo ribasso, per poi lucrare, risparmiando sui costi della sicurezza, sulla pelle dei lavoratori.». Di qui il riferimento al disegno di legge “Nuove norme per la limitazione del ricorso ai ribassi elevati nelle gare pubbliche, a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori” presentato da De Luca il 28 febbraio scorso e il 13 aprile ho consegnato al Presidente Napolitano.  Il senatore ha chiesto «massima attenzione» per il testo -  firmato da altri ventuno senatori di Pd, Idv, Terzo Polo, Pdl e Lega Nord – «per accelerare i tempi di attuazione di questo ddl che definisce un sistema di garanzie a tutela del lavoratore, introducendo novità che possono contribuire a invertire la rotta non solo nell'aggiudicazione dei lavori di edilizia, ma, più in generale, negli appalti di tutti i settori. Il consenso ricevuto dal testo dai rappresentanti della gran parte dei partiti e l'impegno manifestato dal Governo – ha concluso De Luca - fanno ben sperare rispetto alla celerità dell'approvazione. Mi auguro che l'iter si compia in tempi rapidi. Abbiamo già accumulato troppi ritardi, non c'è altro tempo da perdere. Bisogna intervenire per fermare l'escalation delle morti sul lavoro. È il futuro del Paese che ce lo chiede».

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