Il suo corpo fino a qualche mese fa, era sepolto nel cimitero di Monaco di Baviera. Michelangelo Di Gregorio morì sul fronte, in Germania, il 21 marzo del ’44. Nato a Sant’Angelo All’esca il 2 giugno del 1924, era partito come soldato nell’agosto del ’43. La sua famiglia, a parte una lettera inviata da Michelangelo alla moglie Lucia per chiederle di badare al piccolo Marcello, non aveva avuto più sue notizie. Dopo 72 anni le sue spoglie sono tornate nel paese natio e hanno trovato sepoltura nel cimitero del paese. Il ritrovamento della tomba di Michelangelo Di Gregorio è stato possibile grazie alle ricerche di Roberto Zamboni di Verona, nipote di un soldato morto nei campi di concentramento. La legge Einaudi del 1951 non permetteva di riportare in patria i corpi dei morti in guerra. Grazie ad una modifica del provvedimento, dal 1990 i familiari invece hanno la possibilità di riavere le spoglia dei propri cari, facendosi carico delle relative spese. Ieri in Italia, sono giunte in tutto 8 salme. Quella di Michelangelo è stata accolta prima nella “Casa del Fante e del Combattente” di Sant’Angelo All’Esca, poi la cerimonia religiosa nella Chiesa del santo Patrono, San Michele Arcangelo, celebrata da Don Ciriaco Vozella. Presenti le autorità civili e militari, oltre alla famiglia del soldato. Per i parenti è stata una grande gioia: c'è un posto in cui potranno portare un fiore per Michelangelo.
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