Dopo la sconfitta subita per mano del Lumezzance, che ha confermato che più che soffrire di mal di trasferta l’Avellino è una formazione incapace di gestire le gare lontano da casa, arriva l’ultima trasferta stagionale, stavolta contro la Spal, nella quale si cercherà di infrangere l’ultimo tabù. Gara che non ha più nulla da dire sotto il profilo emozionale e della graduatoria. Si punta solo a cogliere i segnali su cui fondare l’immediato futuro di una squadra che dovrà essere puntellata in tutti i settori se la dirigenza vorrà puntare al salto di categoria. Intanto nella giornata di ieri sono stati diramati i provvedimenti del giudice sportivo, relativi alla trentunesima giornata del campionato di Prima Divisione Girone A che si è disputata ieri, mercoledì 25 aprile 2012. In base alle risultanze degli atti ufficiali sono state deliberate le seguenti sanzioni disciplinari:1500 euro di ammenda per il Taranto perché propri sostenitori introducevano e accendevano nel proprio settore quattro fumogeni e facevano esplodere sei petardi di notevole potenza (sanzione attenuata per la fattiva collaborazione della società). Tra i calciatori, due giornate di squalifica e campionato finito per Galuppo del Foligno, espulso per comportamento offensivo verso un assistente arbitrale. Fermati per un turno il biancoverde Davide Zappacosta, per recidività in ammonizione, e con lui anche Raimondi del Pisa, Concas del Carpi, Tarantino del Viareggio, Fondi del Lumezzane, Ranellucci della Pro Vercelli, Alessi e Mei della Reggiana, Degiosa della Ternana e Di Ceglie del Tritium. Per chi solitamente va in panchina, semplice ammonizione per Pasciullo, allenatore in seconda del Foggia, mentre viene allungata di una ulteriore partita la squalifica del tecnico della Spal, che dunque contro l’Avellino non sarà in panchina, Stefano Vecchi, reo di avere impartito disposizioni tecniche dalla tribuna in violazione di quanto imposto dal suo status di squalificato. Infine tre giornate di squalifica per Maurizio Braghin della Pro Vercelli  perché durante la gara e al termine della stessa assumeva atteggiamento offensivo verso il pubblico provocandone la reazione; dopo il termine dell'incontro per tre volte usciva dagli spogliatoi e rivolgeva al pubblico che defluiva dallo stadio reiterate frasi offensive e minacciose, che provocavano la reazione dei destinatari, richiedendo l'intervento delle forze dell'ordine.