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Basket, la Scandone crolla a Venezia: bisogna invertire rotta

Nuova sconfitta in trasferta per la Scandone Sidigas Avellino e soliti problemi di tenuta per la squadra di Vitucci. L’allenatore addebita una parte della causa della debacle agli allenamenti non continui della squadra.

scandone basket

Ad analizzare a mente fredda ciò che accade in casa della Sidigas Scandone Avellino viene fuori  con netta evidenza il fatto che la squadra di Vitucci tende a crollare nell’ultimo quarto. Era accaduto altre volte, è accaduto, anche con maggiore prepotenza, in occasione dell’ultima gara contro Venezia. La formazione irpina aveva tenuto botta per tutta la gara fino agli ultimi dieci minuti. Da qui era partita poi la lenta ed inesorabile discesa verso una sconfitta che punisce oltremodo la squadra avellinese. Che pure aveva cominciato bene, chiudendo avanti di quattro punti il primo quarto, ed andando al riposo dopo venti minuti con uno svantaggio recuperabile di sei lunghezze. Svantaggio che veniva effettivamente colmato nel corso del terzo quarto, quando le due squadre andavano alla chiusura del parziale sul 58-56. Dal meno due al meno quindici finale: qualcosa è successo e probabilmente il risultato finale è frutto di quello che Vitucci a fine partita ha definito un gioco a macchia di leopardo, con poca continuità per riuscire a vincere in trasferta e contro una squadra ben attrezzata come Venezia. Nel complesso la squadra è apparsa mediocre nell'efficacia delle situazioni di gioco sia offensive che difensive. Deleterio nella gestione della partita anche il fatto che la squadra ad un certo punto della gara ha dato l’impressione di non avere più punti di riferimento precisi in attacco, e tanto soprattutto a causa della serata storta di qualche giocatore che non ha fornito le solite prestazioni. Ivanov, ad esempio, ha decisamente giocato al si sotto del suo standard. Ma si sa che una serata storta può capitare a chiunque. Certamente Avellino ha cercato di arrivare all'ultimo quarto con i giocatori al meglio ma, all'inizio Smith e poi gli esterni, hanno messo in difficoltà i biancoverdi e sono stati più scaltri dei giocatori avversari. Va detto che tatticamente la squadra di Vitucci ha fatto quanto possibile: ha provato a rompere il ritmo degli avversari sulla zona, che nel primo tempo era andata bene. Ci ha riprovato nel prosieguo della gara ma Venezia ha trovato canestri importanti che hanno costretto la squadra avellinese ad aprirsi, con la conseguenza di subire con maggiore facilità. La serata storta ha avuto come complice la situazione difficile pregressa a causa della scarsa possibilità del gruppo di allenarsi al completo. Una spiegazione ma non giustificazione. Oggi come oggi, sposando anche l’invito di coach Vitucci, è necessario che questa squadra cambi marcia prima possibile.


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