Nessuno vuole rivelare gli obiettivi per la prossima stagione, né le strategie di mercato. A fine mese però la compagine arianese dovrà uscire allo scoperto, altrimenti si rischia di arrivare in ritardo sulla programmazione, che quest’anno impatta su un dato che anche se sembra avere poco a che vedere con le squadre militanti dei campionati dilettantistici, ha comunque il suo indubbio valore e ricaduta anche su questi. La disputa dei mondiali ha un effetto soporifero sull’organizzazione del calcio dai massimi livelli sino ai campionati dilettantistici. Ed allora ecco che proprio in occasione delle manifestazioni internazioni come Mondiali ed Europei si registra un affievolimento dell’attività di mercato anche da parte dei club dilettantistici, che subiscono forse di riflesso ciò che accade ad alto livello. Ed allora bisogna aspettarsi che prima della prossima metà di luglio non si vedranno modifiche sostanziali all’interno della squadra e della società. Questo il primo tassello da sistemare. Alla fine della scorsa stagione sportiva la soddisfazione per la salvezza raggiunta era accompagnata dalla necessità di trovare nuovi partner commerciali che avessero voglia di investire nel progetto Ariano. Al momento nulla si sa con riguardo all’ingresso di nuovi soci o quantomeno di nuovi sponsor in grado di sostenere il progetto dalla società arianese. Allo stesso modo bisognerà valutare come la nuova amministrazione deciderà di gestire e destinare i fondi per lo sport, altro tassello importantissimo per l’organizzazione dell’aspetto economico in casa Ariano. Infine bisognerà decidere come riassettare la compagine sociale, con la distribuzione delle cariche, che appaiono in vero già delineate, non essendoci novità rispetto alle passate stagioni con riguardo alla composizione dell’organigramma societario. Il tutto è preliminare a qualsiasi discorso di mercato, ed anche alla scelta dell’allenatore, che tarda ad arrivare, e che, secondo alcuni, potrebbe anche non essere la priorità della società, che potrebbe decidere di allestire la squadra affidandosi alle risorse interne di conoscenza del mercato di categoria, per poi affidare il gruppo già fatto all’allenatore che verrà scelto per guidare la squadra nel secondo anno di Eccellenza consecutivo. A quel punto il nuovo tecnico sarebbe costretto a prendere o lasciare senza avere voce in capitolo nel mercato. Vedremo quale sarà la strada prescelta.