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Il Condotto vince il primo Torneo Rionale di Grotta/FOTO

Il Primo torneo Rionale “Città di Grottaminarda” va al Condotto che in finale si impone sul Fontanelle per 1 a 0. Una partita maschia con qualche colpo basso e un infortunio. I giocatori in campo lottano come leoni ma alla fine è la squadra più completa e meglio disposta in campo a prevalere. Condotto da applausi non solo perché la vittoria è arrivata contro l’avversario più temibile: il Fontanelle del miglior giocatore Mustone e del capocannoniere Cataruozzolo.  Il Condotto vince proprio per il suo essere squadra forte e completa, con una solida difesa e con grande tecnica in avanti. È un gruppo compatto senza prime donne che convince in ogni reparto. Dal primo minuto impone il suo gioco palla a terra e più volte sfiora il goal. Sa reagire alla sfortuna e non si abbatte di fronte allo sconforto dovuto alla sterilità della sua continua pressione di gioco. Continua imperterrito a cercare il goal che finalmente arriva nel secondo tempo, a un quarto d’ora dalla fine. L’azione decisiva nasce dai piedi di Antonio Riccio che avanza sulla trequarti destra, dribbla con eleganza un avversario e fa partire un tiro-cross su cui si avventa Giulio Di Donato che corregge la traiettoria e segna spiazzando il portiere. Ma, ripetiamo, non è questa una partita decisa dal singolo episodio. 
È stato netto il dominio dei neri del Condotto. Proviamo, quindi, ad analizzare reparto per reparto la squadra migliore del torneo.
DIFESA - Francesco Di Giulio, il numero 1, non è quasi mai impensierito dall’attacco avversario ma si mostra pronto nelle poche circostanze in cui viene chiamato in causa. Impressionante la prestazione di Danilo Flammia che resta incollato per tutta la partita alla maglia del bomber Cataruozzolo, costringendolo a giocare sempre spalle alla porta. Un vero incubo per qualsiasi attaccante si trovi ad averlo alle spalle. Al fianco di Flammia, a completare la diga difensiva, Gerardo Martucci, Antonio Schena e Maurizio Pascucci, instancabili compagni di reparto che con i loro movimenti e recuperi di palla chiudono ogni spazio alle velleità offensive del Fontanelle.  A Maurizio Pascucci va anche la palma di miglior over. 
 CENTROCAMPO - Il centrocampo è il reparto che convince di più. Antonio Riccio, Pio Di Donato e Giacomo Graziano giocano una partita ad altissimo livello tecnico e tattico. Di Antonio Riccio abbiamo già parlato e non ha deluso le attese; ma a sorprendere in questa partita è Pio Di Donato che, nonostante la giovane età (classe ‘99), mostra già grande carisma. Non scopriamo niente di nuovo, il ragazzo è uno tra i più promettenti giovanissimi della regione e fa parte del vivaio del Benevento. Grande prova  anche di Giacomo Graziano che non è secondo a nessuno per entusiasmo e voglia di fare. Determinante il suo goal in semifinale e la sua prova di carattere in finale. Giocatore che dà l’anima in campo e anche fuori.
ATTACCO - Per la forza corale della squadra e l’enorme qualità dei centrocampisti, il tandem d’attacco, composto da Vincenzo Riccio e Giulio Di Donato, spesso si confonde con i centrocampisti. Ad attaccare sono sempre in quattro. Quello del Condotto è un reparto offensivo non blasonato ma cresciuto enormemente nel corso del torneo e fondamentale per il raggiungimento del risultato (vedi goal di Giulio Di Donato). 
STAFF TECNICO - Una nota di merito va ai Direttori Sportivi della squadra: Carlo Graziano, Antonio Barrasso e Marco Villanova. A loro va anche il premio di miglior Staff Tecnico.  Memorabile il cambio di portiere in semifinale, dimostratosi decisivo e vincente nella lotteria dei rigori; da manuale la scelta di imporre alla squadra un gioco palla a terra e con tanti tocchi di prima per sopperire all’assenza in attacco di calciatori alti, capaci di saltare e fare la differenza su lanci lunghi e calci d’angolo. Ottimo esordio a bordo campo del capo ultras Carlo Graziano: da dodicesimo giocatore in campo a mister il passo è breve. Ma l’anima ultras ritorna dopo un’ora passata a caricare e dirigere la sua squadra. Essere ultras non è un hobby ma uno stile di vita e dopo la vittoria non poteva mancare una coreografia goliardica rivolta ai calciatori e tifosi del Fontanelle. 
Erminio Merola

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