In poche settimane il termometro che segna la temperatura della tifoseria è cresciuto a dismisura ad Ariano. La passione sportiva risvegliata dal ritorno in Eccellenza è alimentata dall’allestimento di una squadra di alto livello, in cui spiccano alcuni nomi importantissimi, accanto ad altri di giovani che sicuramente si metteranno in evidenza in tempi strettissimi. La serietà con cui è stato affrontato il ripescaggio, e soprattutto la celerità con cui sono stati chiusi accordi che sembrava necessitassero di tempi assai più lungi costituiscono il metro per valutare la modalità con la quale la società guidata dal duo di giovanissimi presidenti Puorro e Zullo. Tutte le componenti si sono mosse per tempo. Dal direttore generale Santoro al team manager Gianbattista De Laurentis, sino al dirigente Severino Lo Conte, tutti han no anticipato i tempi, nella speranza di potere ottenere quella promozione che la squadra si era già meritata sul campo nel corso degli ultimi due campionati. I giocatori che oggi vestono la casacca del nuovo Ariano erano stati già opzionati da tempo. La rivelazione viene proprio dal dirigente della squadra del Tricolle Lo Conte, che in prima persona ha seguito l’evoluzione della vicenda del ripescaggio, sopperendo egregiamente alla carenza di informazioni provenienti a volte dalla Figc Campania, e consentendo, senza mai travalicare il segno delle imposizioni federali, di operare una informazione corretta agli organi di stampa. Le opzioni che erano state probabilmente operate sulla parola si sono trasformate in fatti quando la squadra del Tricolle è stata ripescata. Calciatori del livello di Violante non avrebbero accettato di scendere di categoria, ma avrebbero fatto carte false per ritornare ad Ariano. Ed ecco, quindi, che l’accesso in Eccellenza fa il resto, fa la differenza. Ecco perché aver conquistato la categoria rappresenta qualcosa di più che una semplice speranza di vedere per molti anni calcio a buon livello sul Tricolle. Lo scoglio non era quello dell’allestimento della squadra per vincere sul campo il campionato di Promozione, ma la mancanza di calciatori disposti a scendere di categoria spostandosi da una zona, quella del napoletano, in cui non mancano le realtà in cui potersi esprimere in Promozione. Ostacolo superato, ora si può cominciare a fare sul serio. Primo obiettivo dichiarato: una salvezza tranquilla. Per il resto ci sarà tempo e modo di programmare, sognando il ritorno in serie D.
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