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Economia

Basso confermato alla presidenza di Confindustria/Video/Intervista

Sabino Basso confermato all'unanimità alla guida di Confindustria Avellino. L'assemblea degli imprenditori si è tenuta questa sera presso la sede di Via Palatucci alla presenza delle più alte cariche civili e militari della provincia. Presenti anche le rappresentanze sindacali. Confermata anche la giunta che affiancherà Basso. Due i vicepresidenti: Marco De Matteis e Guido Cianciulli; Consigliere per l'innovazione sarà Andrea Giorgio; Consigliere per gli affari economici, invece, Pino Bruno; vicepresidenti di diritto saranno Renato Abate, leader di piccola industria, e Massimo Iapicca, presidente giovani Industriali.

Alcuni stralci della relazione di Sabino Basso
La mia disponibilità alla rielezione è stata la risposta alle necessità del presente, evidenziate nella richiesta rivoltami da diversi amici imprenditori di proseguire nell’incarico.
Secondo consolidate procedure, il gradimento degli associati è stato censito con saggezza e chiarezza dalla Commissione per la designazione; la Giunta mi ha proposto e, pochi minuti fa, l’assemblea mi ha rinnovato il mandato.
La mia elezione non è stata per me cosa scontata, ed è giusto che ne parli anche pubblicamente.
Ho dovuto rimuovere alcune mie convinzioni: quella del necessario ricambio al termine dei quattro anni. Credo fortemente che i ricambi possano aggiungere elementi di novità, se non sono appiattiti nella routine; - quella, ancora, emotivamente più forte, di ritardare la legittima aspirazione di valenti imprenditori a proporsi in prima persona ai vertici dell’associazione.
Nel percorso interno ha prevalso lo stile, la sensibilità, l’acume: hanno alleggerito il mio carico emotivo e hanno attenuato qualche mia convinzione.
Mi accingo, quindi, a svolgere il mandato oggi rinnovatomi con animo sereno; con la consapevolezza dell’enormità dei problemi che abbiamo davanti; con l’impegno, tutto mio, di favorire, non appena maturate le condizioni, la fase di più ampio rinnovo ai vertici dell’associazione.
Mi avete rinnovato la Vostra fiducia, siate i miei primi e spietati controllori.
C’è, nell’impegno associativo, l’intento preciso di accelerare necessari percorsi di ammodernamento. Il loro affermarsi richiede tanta fatica.
Dall’altra però, la “Grande Crisi” non cessa i suoi effetti nefasti.
L’Europa, tra politiche annunciate e programmi d’investimento da avviare, per salvarsi dall’incombente quasi stagnazione, sembra ancora una volta affidata alle politiche espansive monetarie della Banca Centrale Europea.
Il Governatore Draghi è costretto ad annunciare l’adozione di misure non convenzionali ed a sollecitare gli Stati per riforme strutturali.
L’unico passo avanti compiuto dall’Unione Europea è stato sulla vigilanza bancaria, che dà maggiore sicurezza al sistema, ma ha indotto, di fatto, altri restringimenti nella concessione del credito.
Aspettiamo la rapida attuazione, quindi, del piano Juncker.
Credo fermamente che al solo avvio di ammodernamento, le iniziative private faranno valere tutta la loro carica potenziale di crescita.
Credo anche, a prova di esperienza, che in questa convinzione siamo in buona compagnia.
Rinnovo l’impegno al “gioco di squadra”.
Confermo l’intenzione di proseguire e rilanciare il Tavolo provinciale per lo sviluppo.
Le proposte di priorità da esso scaturite sono troppo importanti per essere abbandonate: piattaforma logistica, banda larga, reti idriche, bonifiche.
La relativa programmazione e l’avvio degli interventi richiedono continue attenzioni e sollecitazioni.
Con la Legge Sblocca Italia vediamo confermata la priorità della tratta per alta capacità Napoli - Bari e con essa della costruzione della stazione Hirpinia.
Siamo convinti che quest’opera di fondamentale importanza, sia in grado di dare nuova configurazione al territorio delle aree interne.
La Valle Ufita è solo il momento topico per conferire all’intero territorio suscettibilità alla vasta industrializzazione.
E’ già dotata di rilevanti industrie agroalimentari, d’imprese metalmeccaniche e, novità molto apprezzata, l’annunciata reindustrializzazione del sito ex Irisbus, confermerà la storica presenza del polo autobus.
Formuliamo vivi auguri e nostra grande disponibilità alla Industria Italiana Autobus, nuova realtà della nostra provincia.
Il nostro plauso al Vice ministro De Vincenti e alla tenacia dei lavoratori.
In questi ultimi anni, dopo Gruppioni e altri piccoli imprenditori meno noti - ma per noi non meno importanti - altre confortanti realtà imprenditoriali opereranno in provincia.
E’ segno di fiducia per la nostra terra.
La stazione Hirpinia avvalora, altresì, quella rete d’infrastrutture interna, già in dotazione o in costruzione, come nel caso dell’asse viario Contursi – Grottaminarda, abilitata a percorso di sviluppo, e non solo quale opera civile.
L’impegno è di configurare sempre di più Valle Ufita, sede di piattaforma logistica, per dare vocazione economica all’attuazione della stazione, col bacino d’utenza più ampio e di servizio all’apparato produttivo, che opereremo per rendere più consistente.
E’ importante, inoltre, il coinvolgimento di Istituzioni e delle rappresentanze di Foggia e di Benevento;
trovata l’intesa con loro, supereremo l’impostazione ristretta ai confini provinciali, aprendoci a processi integrati e a larghe visioni, compresa quella, insieme a Benevento, di guardare con maggiore attenzione alla Valle Caudina.
Il programma già nutrito del Tavolo non esclude altre iniziative di sensibilizzazione.
Proporrò al Tavolo la priorità del rilancio delle dotazioni infrastrutturali esistenti, tra le quali l’elettrificazione, da più anni già sollecitata anche da noi, della tratta ferroviaria Salerno – Benevento.
Ad essa non dobbiamo conferire particolare vocazione, perché n’è già dotata.
Attraversa: - il polo conciario di Solofra, distretto sempre presente nella nostra azione di sviluppo integrato; - l’area industriale di Avellino, che richiede di riconfigurazione e rilancio; - l’intera Valle del Sabato, cui sono legati i primi processi di sviluppo industriale, con importanti insediamenti produttivi e con preziosa archeologia industriale da reinserire in percorsi economici.
Inoltre, la tratta Salerno - Benevento è di collegamento tra le sedi universitarie di Fisciano e Benevento.
Benevento già ne sostiene l’ammodernamento.
Avellino è baricentrica su quella tratta, con tutti gli effetti che dovrà saper cogliere da questa sua posizione e dal fatto che Salerno e Benevento, rispettivamente, sono e saranno raggiunte dall’alta velocità e capacità.
C’è anche l’intenzione malcelata, posta oggi a livello di sentita aspirazione, di poter recuperare, con la centralità ferroviaria di Avellino, la missione di mobilità dell’Avellino - Rocchetta, decongestionando, per esempio, il traffico dell’Ofantina.
Nel futuro che sempre di più si sviluppa su scambi intermodali, non possiamo restringere le possibilità di mobilità dell’Alta Irpinia al solo traffico su gomma.
C’è un percorso di contiguità da perseguire anche con la vicina Basilicata.
Possiamo farlo perché i nostri obiettivi non sono solo interni al nostro territorio, quindi letti come rivendicazioni.
Sono, invece, ispirate alla funzione propria del nostro territorio nel determinare la crescita regionale e meridionale, quale “terra di mezzo”, dalla grande valenza ambientale, sociale e culturale, e dobbiamo aggiungerla, anche economica.
Il Tavolo non si è mai sovrapposto ai livelli istituzionali, anzi.
Ha sempre sostenuto la missione dell’azione istituzionale, a volte tirando la giacca ai responsabili per fare presto, questo sì, ma mai intaccandone le prerogative e il rispetto.
La nostra partecipazione alle azioni di crescita ha rilevanza per dare contenuto economico alla programmazione, affrancandola da percorsi di opere realizzate e non utilizzate, essendo portatori della prospettiva lunga delle dinamiche imprenditoriali.
Oggi che viviamo la fase di transizione, tra ripensamento dell’Ente provincia e formazione di nuove entità istituzionali - quali le Unioni dei Comuni e quelle di fusioni di municipalità – nessun componente del Tavolo, credo, si sottrarrà a rimodularne l’impegno.
Altro nodo sul quale confermo il mio impegno è sul rapporto impresa-ambiente e su quello della messa in sicurezza del territorio.
Tutti siamo convinti di un nuovo equilibrio.
Le divergenze possono quindi solo nascere sui modi.
Noi crediamo che si possa guidare il percorso di stretta relazione impresa-ambiente, senza privarci dell’indispensabile attività di alcune imprese, solo scandendo, per fasi successive, in un arco temporale ben predeterminato, le azioni, senza accanimenti. Quanto più non è spesso la singola impresa a generare il problema ma la loro concentrazione in spazi ristretti.
Si risolve il problema ambientale non distruggendo attività, rilanciandone, invece, le produzioni nell’eco – compatibilità e con oculate scelte di ubicazione.
“La Carta Confederale dei Principi per la Sostenibilità Ambientale” e il relativo manuale operativo, elaborato da Confindustria già da qualche anno, è un documento guida per le nostre aziende.
Anche sulle trivellazioni in Alta Irpinia vorrei essere chiaro.
C’è da parte nostra la viva considerazione per le preoccupazioni sulle conseguenze ambientali di tale attività.
Quello che chiediamo è verificarne le reali possibilità, senza compromettere l’ambiente.
La Regione Campania è riferimento indiscutibile. Il rapporto col Presidente Caldoro, in questi anni, è stato improntato alla massima considerazione; l’interlocuzione è stata favorita anche dal mio impegno in Confindustria Campana.
Abbiamo apprezzato in lui il senso delle istituzioni, la consapevolezza delle enormi difficoltà, la dichiarata volontà di ascolto.
Ci incuriosisce la sua proposta di macro regioni per dotare il Mezzogiorno di unicità di governo, oggi molto frastagliato nella sempre più allargata Unione Europa.
E’ un’ipotesi per risolvere quel groviglio di competenze tra regioni, soprattutto per le realizzazioni di reti infrastrutturali, che la stessa riforma costituzionale in itinere si propone di sciogliere, accentrandone, però, le decisioni.
Lo dico con chiarezza: il mio non è un endorsement per Caldoro, in vista delle prossime elezioni regionali.
Me lo vieta l’attenzione che abbiamo, parimenti, per tutte le forze politiche e per tutte le rappresentanze istituzionali. Questo non impedisce, però, i riconoscimenti dovuti.
Né il rapporto continuo con l’alta Autorità di governo regionale, deve portare a sottacere gli annosi problemi ancora irrisolti.
Quelli: - del bilancio regionale, poco flessibile; - della spesa dei fondi europei, in strutturale ritardo; - delle aliquote massime d’imposte e di accise; - dell’abbassamento del tenore dei servizi, generalmente avvertito; - dei ritardi nel finanziare programmi già deliberati.
E’ calato l’apporto agli investimenti del Governo centrale, già di per sé limitato, non è cresciuto adeguatamente quello delle Regioni.
Il livello di attuazione del Fers Campania, spesa 2007 – 2013, è davvero esiguo, solo il 35,3% (dati del giugno 2014 della Ragioneria Generale dello Stato).
Sui fondi europei 2014 – 2020, richiamo qui la preoccupazione di parcellizzazione della spesa, male da evitare.
Alcune mie considerazioni sono necessarie, altresì, su Avellino.
Avellino si deve liberare dalla pesantezza di condizione in cui è avvolta, pesantezza che deprime l’animo e affoga qualsiasi slancio.
Vivere la città è difficile.
Nella mia valutazione personale, dico anche, che non tutto dipende dall’azione amministrativa.
Sappiamo però che si esce da questa condizione risolvendo, con immediatezza, e in modo definitivo, annose questioni.
Il risanamento dell’Isochimica, il completamento del centro autistico di Valle, l’accesso immediato al pronto soccorso del “Moscati”, sono questioni emblematiche per dare il segno di un riacquistato senso di civiltà, insieme alla fruibilità della città.
Con questi fatti concludenti tutto diventerà più credibile.
So che il Sindaco è su questa impostazione, e non posso che rinnovargli gli auguri di successo nell’interesse di tutti i cittadini.
Ho apprezzato - abbiamo apprezzato – le iniziative legislative per il giusto, ma oserei dire sacrosanto, diritto dei lavoratori ex Isochimica a vedersi riconosciuto il trattamento della pensione, speriamo che avvenga presto''.

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