Le continue variazioni climatiche hanno messo a dura prova il comparto dell’olio. Anche in Irpinia la diminuzione delle olive è stata notevole. Si parla di perdite dell’80% rispetto al 2013. Il settore olivicolo campano è stato tra i più colpiti in Italia. Un’annata magra dunque e frantoi in crisi. Molti impianti sono rimasti aperti solo per pochi giorni per scongiurare ulteriori perdite. Le cause della crisi del settore vanno dunque ricercate nelle insolite condizioni climatiche e nella forte umidità. Le malattie comuni della pianta come la lebbra dell’olivo, e parassiti come la mosca olearia hanno avuto modo di proliferare provocando danni irreparabili soprattutto nelle aree interne dell’Irpinia. Il poco olio prodotto è comunque di buona qualità, ma le gravi perdite incideranno sul prezzo del prodotto. Intanto in Consiglio regionale è stato approvato un ordine del giorno a tutela delle coltivazioni campane di olive e delle produzioni di olio extravergine di oliva. La giunta regionale si è impegnata ad attivare un tavolo di crisi con gli operatori, le associazioni di categoria e con i rappresentanti del mondo scientifico. Potranno essere così avviate le procedure per il risarcimento dei danni e per individuare misure urgenti.