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Mcs, la delusione c'è ma l'impresa è stata grande

Nonostante la sconfitta e la grande delusione, resta netta la sensazione di una grande impresa. La squadra e il pubblico, spalla a spalla, hanno accontentato il Presidente Cirillo, regalando una grandissima soddisfazione per la disputa di un campionato oltre ogni più rosea aspettativa. Una annata difficile, perché partita anche sotto i colpi di critiche spesso aspre, per l’avvio balbettante della squadra

mcs dominguez

Chi dice che semplicemente va bene così mente. E sa di mentire. Non va bene così, perché questa squadra meritava di compiere l’impresa. Lo meritava il pubblico. Lo meritava la città. Lo meritava il presidente Cirillo. Lo meritavano il main sponsor e gli imprenditori che hanno dato il loro apporto economico. Sportivamente, questo sì, meglio non si poteva sperare in questa annata fantastica. Ma per chi ha vissuto quotidianamente le gioie ed i dolori di questa squadra, la serie A1 sarebbe stato il giusto premio. Difficile condensare in poche parole tutto quello che ci sarebbe da dire intorno alla MCS Ariano. Difficile spiegare la grinta di un gruppo di giocatrici, che, per bocca dei soliti soloni, sembravano destinate a segnare il ritorno della MCS in categorie inferiori, e che invece se la sono giocata fino alla fine, sfiorando l’impresa, che piano piano, da sogno, si è trasformata in obiettivo alla portata. Difficile spiegare, al di fuori, che in molti avevano battezzato l’esordiente due tecnico Ferazzoli- Canadrelli come il ripiego nemmeno troppo di lusso, segno evidente di una stagione destinata a non essere ricordata come la migliore ella lunghissima storia del GS Basket Ariano. Difficile anche fare entrare negli annali il miglior piazzamento della storia della squadra, con il benservito a tutti, compresa una buona fetta di stampa che non aveva creduto nel progetto, nel presidente e nelle protagoniste sul parquet. Difficile fare scendere dal carro dei vincitori, perché arrivare in finale è stata non una vittoria qualsiasi, ma una grande impresa, coloro che avevano dubitato anche della sola possibilità di raggiungere l’obiettivo stagionale, quello della permanenza in A2. Su quel carro ci sono saliti in tanti, anche in troppi, ma questo va bene quando poi si raggiungono i risultati. Qualcuno, ora, c’è, da giurarci, è già pronto a scendere e rimettersi di traverso. Ma è altrettanto vero che la squadra sa di avere alla propria parte centinaia e centinaia di tifosi che hanno gioito davvero per come sono andate le cose. Una parte corposa di questi, in duecento addirittura, erano lì, sulle troppo piccole tribune del Palasport di Moncalieri, a dire noi ci siamo, noi vi siamo vicini. Nel bene e nel male. E le ragazze sul parquet hanno risposto presente, anche nella sconfitta, cercando, come per tutta la stagione, di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Sotto la guida di un settore tecnico magnificamente coordinato. Per chi, come noi, ha creduto sempre in questa squadra, un grazie va a tutti. Da chi ha curato i muscoli delle ragazze, allo staff medico, ai preparatori atletici, ai magazzinieri, alla gente che, in modo semplice, si è stretta alla squadra, dando forse per la prima volta il senso di quello che vuol dire l’unione fa la forza. Ed un grazie a Cirillo, che da anni porta in alto il nome di Ariano, in giro per l’Italia. Grazie a tutti per quanto fatto. Grazie a tutti per quanto si farà. Perché, c’è da giurarci, il GS Basket Ariano ha vissuto solo un altro capitolo glorioso, ma il libro della sua storia è tutt’altro che concluso

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