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Tutto pronto per il Torneo Rionale di Calcio “Città di Grottaminarda”

Si riaccendono i riflettori sullo Stadio Romano. Dopo un’attesa lunga trentasette anni, si è riusciti a dar vita a un nuovo Torneo Calcistico Rionale “Città di Grottaminarda”. Il merito è di quattro giovani grottesi:  Paolo Vitagliano, Giuseppe Villanova, Rocco Lepore e Antonio Ianniciello. È Paolo Vitagliano a farsi portavoce del gruppo e a snocciolare le prime informazioni sull’evento.
 «Si parte lunedì 29 giugno con una grande manifestazione pubblica alla presenza del Sindaco Angelo Cobino, del delegato allo Sport Jordy De Luca e dei capitani delle squadre rappresentative delle diverse contrade ufitane.  Con Giuseppe Villanova e gli altri amici che hanno collaborato siamo riusciti a dividere il paese in dodici squadre, a volte accorpando le contrade come nel caso di Iapicca- Bisciglieto- Bressure, a volte sdoppiandole come nel caso di Rione Condotto e Largo Mercato.  Il torneo prevede una fase a gironi. Le prime due classificate di ognuno dei tre gironi e le due migliori terze accederanno ai quarti. Il 20 luglio sarà disputata la finale.  Alla compagine che si aggiudicherà il torneo sarà assegnata una coppa che potrà essere esposta per un anno all’interno della propria contrada. Al termine dei dodici mesi di consegna, il trofeo sarà di nuovo messo in palio. Solo la squadra che si aggiudicherà il torneo per tre volte potrà conservarlo per sempre».
Considerate le ultime ottime annate della Polisportiva Grotta, squadra locale militante nel campionato di Promozione che solo un mese fa ha mancato di un soffio l’accesso all’Eccellenza, questo torneo potrebbe anche trasformarsi in un palcoscenico importante per le tante giovani promesse calcistiche grottesi.
 «Di sicuro – risponde Vitagliano- questo torneo servirà ai calciatori ufitani per farsi notare e mostrare a tutti il proprio talento ma non è questo il motivo per cui abbiamo dato vita alla manifestazione sportiva. A noi interessa  favorire l’aggregazione, riportare i ragazzi a un contatto fisico e non solo virtuale. Inoltre, vogliamo che ognuno riscopra le proprie radici, valorizzi la propria appartenenza territoriale. Ci ha sorpreso l’impegno nella progettazione dei loghi delle varie compagini.  Già da queste prime battute si è attivato un simpatico meccanismo di rivalità tra le diverse contrade grottesi. Si è scatenata una vera e propria guerra del logo.  Ogni squadra si è impegnata a creare un marchio che indentificasse al meglio il proprio rione.  Ogni contrada ha  saputo rappresentare all’interno del marchio le proprie radici e i luoghi simbolo».
Il Centro è rappresentato dalla Dogana Aragonese; Largo Mercato dalla ruota panoramica ad indicare il posto in cui si sistemano le giostre durante il Festone; il Tratturo si presenta con l’immagine della Cappella di Sant’Antonio dall’inconsueto colore rosa; i Piani si identificano nelle distese di grano e in un toro simbolo di forza selvaggia; via Fontanelle ha nel simbolo un guerriero con uno stendardo in cui è raffigurata una foglia di platano, per la folta presenza degli alberi che danno ombra e ristoro all’intero quartiere; la squadra di Carpignano si affida alla protezione  del Santuario dedicato alla Vergine Maria.  Insomma, c’è chi ha fatto meglio e chi peggio ma ognuno ha cercato di trasmettere la storia e i simboli del posto in cui vive. Tra i quartieri che meno si sono impegnati nella realizzazione del logo c’è rione Dante, identificatosi nel ritratto del Sommo Poeta. Anche se non si può dire che questa squadra brilli per fantasia è da segnalare la stellina posta sul simbolo, ad indicare il torneo vinto dalla compagine nel torneo del 1978. 
«Ci farebbe piacere – dicono gli organizzatori- che i componenti della squadra che rappresentava il rione Dante nel 1978 partecipasse alla manifestazione inaugurale ma non siamo riusciti a rintracciarli».  
Il paese, intanto, sembra rispondere bene e si prepara ad affollare le gradinate dello Stadio Romano. «Lo sport –conclude Vitagliano- unisce, non divide e tutto il nostro impegno riversato nell’organizzazione dell’evento spero sia ripagati dai grottesi. È a loro che è dedicata la manifestazione, perché possano sentirsi sempre più orgogliosi della propria cittadina». 
Erminio Merola

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